Le necropoli romane
In età romana una fondamentale disposizione giuridica, che doveva essere rispettata da tutta la comunità, imponeva il seppellimento dei morti al di fuori del perimetro della città.
Ciò era determinato sia da evidenti ragioni igieniche sia per motivi di superstizione che volevano rigidamente separati il mondo dei vivi da quello dei morti, regola che veniva applicata anche da coloro che risiedevano in villaggi o in abitazioni isolate. Le necropoli si disponevano quindi nei suburbia delle città, lungo le più importanti direttrici viarie oppure nelle campagne in adiacenza ai campi, sia sui principali assi centuriali che sulle strade interne.
Nel mondo romano esistevano due riti funerari: la cremazione e l’inumazione, che prevalse dopo il II sec. d.C. quando si affermarono i nuovi culti provenienti dall’Oriente e nuove religioni che promettevano la rinascita o la salvezza dell’individuo. Un criterio costante nell’organizzazione dei cimiteri era quello di organizzare gli spazi secondo raggruppamenti familiari, talvolta definiti da veri e propri recinti. Le sepolture delle famiglie più in vista erano collocate in posizione visibile, in genere fronteggianti la strada e costruite in modo tale da evidenziare il rango del defunto: si potevano trovare quindi cippi, segnacoli, stele decorate con le immagini dei defunti ed anche veri e propri monumenti, alcuni dei quali erano certamente presenti anche nelle necropoli di Forlimpopoli, come dimostra il rinvenimento di un basamento in laterizio.
Se le tombe più ricche si allineavano lungo i margini della strada, in posizione secondaria e addentrata si trovavano le sepolture più modeste, contraddistinte da semplici segnacoli come pezzi di legno, grosse pietre o la sommità di un’anfora. Le necropoli più vaste erano caratterizzate anche dalla presenza di viottoli e sentieri interni in genere pavimentati con ciottoli fluviali, che servivano da collegamento ai vari lotti funerari. Le necropoli ospitavano pure alcuni spazi liberi di uso comune, destinati ad attività di culto e agli ustrina, luoghi ove si bruciavano i cadaveri. L’aspetto di questi cimiteri era inoltre caratterizzato dalla presenza della vegetazione, come alberi, siepi e anche piccoli giardini, così come alcuni autori classici ricordano.