Preistoria e protostoria a Forlimpopoli: l’età del rame

Il paesaggio del territorio forlimpopolese è caratterizzato da un’area pedecollinare che si esaurisce nella pianura con un dolce spartiacque interposto tra il fiume Ronco e l’antico rio Ausa. La parte più elevata di questo rilievo è caratterizzata da una stretta fascia tendenzialmente pianeggiante che degrada dolcemente verso nord tra i 65 e i 49 metri sul livello del mare.

A Forlimpopoli l’area maggiormente occupata in epoca pre-protostorica corrisponde ad un’ideale ellisse che coincide con l’attuale centro di Forlimpopoli da via XXV Ottobre verso Ovest, a via della Madonna.
La distribuzione generale dei siti risulta uniforme sia per la scelta di posizionarsi vicino ad un corso d’acqua o una via di comunicazione, sia per la tipologia dei terreni probabilmente adatti alle coltivazioni.
Dopo la frequentazione paleolitica il territorio di Forlimpopoli mostra una lunga lacuna di conoscenze fino all’età del Rame, non essendo ancora state rinvenute testimonianze relative al Neolitico.
L’Eneolitico, o età del Rame, ha inizio intorno alla metà del IV millennio. Questa nuova fase, connotata da importanti conquiste tecnologiche quali la lavorazione del metallo per la produzione di nuovi strumenti e di armi, l’introduzione della ruota e dell’aratro a trazione animale, il disboscamento e la colonizzazione di nuove terre è ben evidente in Romagna.
Non lontano da Forlimpopoli, il villaggio di Provezza nel Comune di Cesena conservava ancora le tracce delle capanne e delle arature dei campi, mentre nella necropoli di Celletta dei Passeri, a Forlì, parte dei corredi comprendevano asce e pugnali di rame.
Il profondo pozzo ligneo della Panighina di Bertinoro (FC), rinvenuto nel 1870, testimonia l’esistenza di forme di spiritualità legate al culto delle acque salutari.
Numerosi siti, come a Forlì via Decio Raggi, a Provezza e lungo il litorale adriatico tra Riccione e Rimini. mostrano l’esistenza di importanti contatti sia con il mondo padano che con i territori dell’Italia centrale, evidente sia nelle caratteristiche ceramiche con la superficie decorata a linee incise e a squame, sia nella tipologia delle armi.
A Forlimpopoli, rinvenimenti sporadici di età eneolitica sono stati identificati verso est, lungo la via Emilia, nella stazione Esso e presso l’ex Podere Rocchi. Asce a martello forate provengono dal Podere Fantini e dal Podere Corsini in località Casticciano, che ha restituito anche punte di freccia e un frammento di fondo di vaso di ceramica d’impasto. Nella medesima località, a Cà Bordi, è stata rinvenuta un’accetta di pietra verde attribuita da Tobia Aldini all’età del Rame.
L’unico sito rilevato e indagato stratigraficamente relativo all’eneolitico, con buche di palo e probabili strutture accessorie, si trova, invece, in via Canalazzo.

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